Intervista al PRESIDENTE

Quando si parla di LSB...

19.01.2023

Bloccarlo 10’ per una chiacchierata è sempre un’impresa, tanto è preso dai suoi impegni professionali e da quelli che la sua “creatura” gli procura ogni giorno. Ma Sandro Laudisa quando si parla di LSB non si sottrae e la passione che sviscera in ogni sua azione la si riscontra con facilità anche nelle risposte alle nostre domande.

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D. L’anno nuovo ha portato le due squadre maggiori in testa alle rispettive classifiche, sia pure in coabitazione: un successo programmato o fortuito?

R. Siamo contentissimi di poter vedere entrambe le nostre squadre di serie C, maschile e femminile, in vetta alle rispettive classifiche, seppur consapevoli che siamo appena a metà strada del percorso e che i conti si faranno alla fine dell’anno.  Quindi siamo felici ma soprattutto umili. E’ bene fare una premessa: nulla nello sport si ottiene per caso. La programmazione, il lavoro in palestra e quello dietro le quinte sono gli elementi indispensabili per fare bene. Nel rispondere alla domanda, farei una differenza tra la squadra maschile che è stata costruita per lottare per le prime posizioni e quella femminile, che invece partiva con dei punti interrogativi visti gli infortuni di atlete importanti a cui doveva far fronte.

 

D. La formazione maschile griffata Ccen in estate ha messo i tasselli al posto giusto, dimostrandosi pronta per centrare l’obiettivo della Serie C Unica 2023/24.

R. Nell’allestire la formazione abbiamo avuto le idee piuttosto chiare, puntando su quanto di buono si era visto negli anni precedenti nel segno della continuità a partire dal lavoro dello Staff tecnico composto dai coaches Lorenzo Leopizzi, Daniele Michelutti e dal Preparatore Fisico Giacomo Salamina e proseguendo con un nucleo di giocatori importanti come Mocavero, Laudisa, Zezza, Castelluccio, Santoro ai quali aggiungere a  completamento del roster, altri atleti di grande livello come Kelmelis, Balkunas, Feruglio, Massagli e Serio, oltre ad un under come Calò e il riconfermato Rollo. Abbiamo poi inserito un altro tassello di grandissimo valore come Federico Durini che ha completato un organico bilanciato e affidabile. Quanto al raggiungimento della promozione in serie C unica, aggiungo che non è a parole e a proclami che si vincono le partite, che è molto presto e che le avversarie sono tante ed agguerrite. Ma siamo positivi e concentrati sul pezzo.

 

D. La formazione femminile “Villaggio Lamaforca”, fondamentalmente giovane, è stata finora la piacevole rivelazione del campionato. A cosa può ambire?

R. Certo che ha fatto benissimo. Nonostante tante atlete fuori per infortuni importanti (siamo in attesa del pieno recupero di Garrisi, De Caroli e quello un po' più lento di Cenerini) ed il trasferimento per motivi di studio di 3 giocatrici giovani (nate nel 2004) ma di grande valore tecnico, il grande lavoro di coach Rizzo, molto ben coadiuvato dal Preparatore Fisico Gioele Galati, l’inserimento di Bolognese e Stabile e la crescita di tutte le nostre giovanissime a partire da Giuranna, Pezzuto, Peccarrisi e Perrone, ha consentito alla squadra di disputare sino ad ora delle belle partite, ben al di là delle attese. Credo fermamente che, come fatto sino ad ora, si debba pensare solo ed esclusivamente alla gara successiva da disputare e mai ad obiettivi differenti. Il livello tra le prime 6 squadre è molto simile, seppur con caratteristiche tecniche differenti. Prevarrà chi manterrà più a lungo la concentrazione durante le partite e l’umiltà nel lavoro in palestra. Lavoro-lavoro-lavoro. Non c’è altro da fare. E poi…vedremo. Anche in questo caso siamo molto carichi.

 

D. Una società che si sta muovendo a grandi passi anche in campo giovanile, rinvigorendo – dopo le restrizioni della pandemia – la fase della “quantità”. Quale il segreto di questo boom di iscritti?

R. Siamo in crescita numerica sia nel settore minibasket che in quello giovanile maschile e femminile, nel Baskin la pallacanestro inclusiva per tutti (normodotati + disabili). Stiamo lavorando tanto in simbiosi con i ragazzi, con le famiglie, con gli enti pubblici e soprattutto con i nostri sponsor. Crediamo in quello che stiamo costruendo e abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare di ancora più bello. Dico sempre a tutti i miei amici che il meglio deve ancora venire, ma che non arriverà mai per caso. Bisogna costruirlo gradualmente, con le idee chiare e, soprattutto, con tanto lavoro. La nostra icona ideale è stata da sempre l’immagine della “Torre Eiffel”: prima è necessario costruire una base grande e solida e solo dopo ci si potrà concentrare su come salire di livello, perché per farlo senza cadere giù al primo scossone, ci si deve ancorare al meglio, strutturandosi ed ampliando il numero delle persone che se ne occupano, con un’attenta selezione che tenga conto sia dell’aspetto umano che tecnico.

 

D. E’ di queste settimane l’acquisizione in gestione di uno degli impianti tensostatici presenti nel campo CONI: progetti immediati?

 

R. Certo e colgo l’occasione per ringraziare l’Amministrazione comunale, con a capo il sindaco Carlo Salvemini e l’assessore allo sport Paolo Foresio, per aver intrapreso la strada dell’affidamento della struttura sportiva attraverso un bando di procedura pubblica. Avendolo vinto e potendolo gestire per 9 anni, sentiamo forte la responsabilità di ristrutturare al meglio il tensostatico, farlo diventare fruibile per 12 mesi all’anno ed accogliente e confortevole per tutti gli utenti. A tal proposito stiamo facendo degli investimenti molto onerosi e speriamo di poter terminare entro un mese a far data da oggi. Da quel momento in poi potremo lavorare molto meglio sul piano della qualità. E’ pronto anche per le giovanili un progetto nuovo e strutturato. Ma ne riparleremo più avanti, quando sarà…varato. Le idee sono molteplici e chiare: oltre allo svolgimento degli allenamenti e delle gare delle giovanili, nella nuova casa sportiva lavoreremo tantissimo nel sociale, settore in cui siamo impegnati da 2 anni con il nostro Asset societario “Lsb Noi siamo 1”, istituendo corsi sia per le categorie svantaggiate che per le persone della terza e quarta età.

 

D. Gli sponsor ed i partner pubblicitari rappresentano un anello importante nei programmi LSB: cosa chiedi loro?

R. Senza una condivisione di obiettivi con il privato, senza delle partnership commerciali-sportive non si va da nessuna parte. Per fare le cose e farle bene, ci vogliono capitali. Ringraziamo la CCEN dell’A.D. Sandro Esposito, nostro Principal sponsor, come la PV Scouter, il Villaggio Lamaforca dei fratelli Rizzi, e tutti gli altri sponsor. Sono quasi esclusivamente di fuori Lecce e ciò dimostra che forse ci viene prestata maggiore attenzione all’esterno che a “casa nostra”. Un detto leccese, che mi pare appropriato, recita: “Santu Ronzu amante te li forestieri”. Diciamo che incidono per il 93% dei ricavi. Solo il 7% gioca in casa. E questo aspetto non va benissimo. Lecce si muove solo per il calcio, non c’è dubbio alcuno. Ma, gli imprenditori locali devono sapere che questo non rappresenta il volere del territorio, dei tesserati, delle famiglie, dei praticanti. Quelli che al televisore preferiscono le palestre, i palazzetti, la pista di atletica, le piscine, la strada. Tutti noi tifiamo Lecce, io per primo, ma ci sono altre realtà sportive che lavorano con le famiglie, entrano nelle case, si sostituiscono al pubblico nell’erogazione di corsi di sport, ma non vengono prese in considerazione e men che meno sostenute. Questa è una nota dolente che dovremo combattere e debellare; noi della LSB Lecce lo faremo con tutta la nostra passione ed argomentando e sostenendo l’unicità del nostro ruolo, anche educativo. Semplicemente dico “Sostenete anche l’attività degli altri sport”. Non siamo minori, statene pur certi!

 

D. Area tecnica, staff sanitario, area comunicazione: tre settori sui quali la società ripone grande affidamento.

R. Prima accennavo all’importanza di strutturarsi e di farlo con le persone giuste. La nostra piccola (grande?) società sportiva al momento annovera oltre 350 tesserati. Tutte le diverse attività che li riguardano, sono rese possibili grazie al lavoro del nostro Staff tecnico coordinato egregiamente e con tantissima qualità da coach Daniele Michelutti. Oltre ai già citati coach, lo Staff Tecnico annovera altre figure altrettanto importanti come Francesco Gatto, Francesco Zarcone, Federico D’Autilia, Alessio Rollo. Senza di loro, nulla di ciò che si è realizzato sarebbe possibile Il nostro Staff sanitario rappresenta una perla brillante dell’organigramma, potendo contare sui due bravissimi medici Sergio Romano e Giuseppina Buja, sulla dottoressa fisioterapista Marta Tario e la biologa nutrizionista dottoressa Marta Lezzi. Un Team di professionisti di primo livello che ci rendono orgogliosi. Nell’area comunicazione siamo tutti impegnati nel fornire materiale aggiornato ai social manager Francesco Zarcone, Francesca Laudisa e il giovanissimo e talentuoso Tommaso De Matteis. Solo per un anno, almeno si spera, stiamo facendo a meno del prezioso contributo di Andrea Petrelli fuori sede per impegni lavorativi. Dietro le quinte ma con una valenza basilare si muovono i miei grandi “alfieri” Antonio Martella, Elvis Pareo, Cosimo Rollo, Antonio Savastano, Carmen Romano, Salvatore Giuranna, Massimo Busetta, Mauro Tomassini, Davide Storelli e Paolo Cruciani. Impagabili e professionali. Non cito tanti altri genitori che rendono possibile questo nostro sogno sportivo-sociale e che ci sostengono quotidianamente nell’affrontare le piccole come le grandi cose. Ma a loro va il mio personale ringraziamento e quello di tutto il nostro Staff.

 

D. Il pubblico leccese, notoriamente un po’ freddino in campo cestistico, potrebbe dare una grossa mano alle formazioni della LSB. Dovessi rivolgergli un appello, cosa chiederesti?

R. Direi semplicemente che, tutti i nostri sforzi, senza l’attenzione, il sostegno ed il calore del pubblico, sarebbero inutili poiché gli obiettivi sportivi non possono prescindere dalla presenza del pubblico. Ancora per questa stagione, abbiamo deciso di non far pagare un seppur minimo biglietto d’ingresso al palazzetto. Vogliamo far conoscere le nostre bellissime squadre e far avvicinare un sempre maggior numero di tifosi e appassionati di basket, avvicinandoli al palazzetto. I risultati, seppur confortanti, sono ancora solo interlocutori. Dobbiamo fare di più. Ricordo che il basket è lo sport più bello e spettacolare del pianeta e viverlo al palazzetto è fantastico.

 

D. Per concludere: qual è il “sogno nel cassetto” del Presidente LSB?

R. Direi che è uno e…trino. 1) Far avvicinare sempre più atleti alla pallacanestro di tutte le età e capacità funzionali, sia aspiranti campioni che persone con handicap fisico. 2) Trovare altre persone ed imprenditori con la vista lunga e pronti a condividere un percorso di crescita graduale-sostenibile-costante, che porti il basket leccese al massimo livello possibile. 3) Continuare a sentire con sempre maggior vigore che le famiglie dei nostri atleti hanno trovato nella LSB una casa ed una comunità sportiva serena, seria e competente.

Staff Comunicazione LSB

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